Ricordi di Palermo-Montecarlo: Daniele de Tullio e il passaggio alle Bocche
Mentre iniziano ad arrivare i primi iscritti alla XIV Palermo-Montecarlo, al via il prossimo 21 agosto, con oggi iniziamo una serie di articoli per rivivere le precedenti edizioni della nostra regata, che con le sue oltre 500 miglia del percorso, è rimasta ben impressa nella memoria di molti velisti.
A loro, abbiamo chiesto un ricordo particolare della navigazione, qualcosa che abbia davvero lasciato il segno. E nel farlo, non potevamo non cominciare con Daniele De Tullio, tattico dell’M37 L’Ottavo Peccato del giovane armatore Francesco De Nicolò, vincitore dell’ultima edizione della Palermo-Montecarlo e quindi del Trofeo Angelo Randazzo, in virtù del successo Overall in ORC International.
Nato a Bari nel 1981, attuale General Manager della società Med Sailing Service di Bari (veleria, rigging e support a 360° nell’ambito della nautica), dopo una lunga esperienza nelle classi olimpiche, De Tullio si è affermato nelle classi monotipo, ORC, IRC e Maxi, nelle quali ha collezionato numerose vittorie, titoli Mondiali compresi.
“Il ricordo dell’ultima Palermo-Montecarlo che rimane ancora vivo nella mia mente, è il passaggio cruciale alle Bocche di Bonifacio”, racconta De Tullio mentre sta viaggiando in macchina per una delle sue numerose trasferte da una sponda all’altra dello stivale. “Perché è avvenuto in un momento topico della regata, dopo una prima parte impegnativa, in cui un errore sarebbe costato davvero molto caro. Ricordo che eravamo molto tesi, volevamo uscire il più rapidamente possibile dalle Bocche, ma ci siamo ritrovati a passarle in una notte senza luna, con il cielo leggermente coperto, e per quanto i nostri occhi fossero davvero ben sgranati e i sistemi di navigazione tutti “al lavoro”, la situazione era molto difficile. C’era vento, era buio, noi eravamo stanchi e io chiaramente non ho fatto sconti a nessuno, cercando di tirare al massimo, come se fossimo sulle boe, sfiorando gli scogli sia a destra che a sinistra. Quando siamo usciti dalle Bocche non so se eravamo più felici per averlo fatto in fretta o per non aver preso uno scoglio”. Parliamo di uno dei passaggi chiave della rotta della Palermo-Montecarlo, quando navigatori e tattici devono decidere se passare per le Bocche di Bonifacio lasciandosi la Corsica a destra, come L’Ottavo Peccato appunto, oppure optare per la risalita del Tirreno tenendo la Corsica a sinistra. “Non abbiamo mai avuto dubbi a riguardo. Ed è stato il punto della regata in cui abbiamo dato il meglio. Siamo riusciti a venir fuori dalle Bocche come volevamo, nel momento ideale, agganciando la giusta pressione. E lo scenario che in seguito si è configurato, è stato quello che avevamo pianificato. Da lì in poi è stata una regata in discesa, ma non è stato affatto facile, abbiamo dovuto dar fondo a tutte le nostre energie e capacità per superare brillantemente quel passaggio. Una notte incredibile che ricorderò per parecchio tempo”.